Il mondo del lavoro crea indifferenza, preoccupazione e terrore in base alla prospettiva da cui lo si osserva.

Erano così belli i tempi quando da piccoli ci chiedevano: – “Cosa vuoi fare da grande?” e la risposta arrivava diretta, superficiale, scontata e a volte insensata. Ma era appunto questo il bello: abbiamo una vita per preoccuparci di cosa faremo da grandi, ora lasciateci giocare, che poi si vedrà. Il problema è che poi si cresce davvero e quel divario tra la beata gioventù e il mondo del lavoro si accorcia.

Al bivio sulla strada dopo le superiori, considerato l’andazzo e la crisi e il numero crescente di disoccupati, è quasi dovuta e scontata che la scelta ricada sull’università. Tutti istruiti, tutti laureati, tutti bravi con le parole, ma a conti fatti: quanti laureati con lode e bacio accademico sono capaci di cambiare una lampadina fulminata?

Fa così paura il mondo del lavoro che la gioia per un importante traguardo raggiunto, quale un percorso universitario concluso soddisfacentemente con un master super costo, dura il momento fugace di un battito di ciglia. Il giorno dopo iniziano i dilemmi: “Ed ora cosa faccio?” Si passano a rassegna varie ipotesi e cercare lavoro diventa gradualmente un obiettivo di vita. L’importante è non scoraggiarsi mai e anche di fronte a proposte di stage non retribuiti, accettare e sperare in una svolta.

Il problema dell’istruzione è che ci si concentra molto sulla teoria, ma pochissimo sulla pratica. Aggiornare il proprio CV diventa un compito ostico quando la paura di non sentirsi in grado di svolgere i lavori per cui abbiamo trascorso una vita a specializzarci, si fa opprimente e ci paralizza in un limbo di insicurezze e dubbi. Entrare in una Junior Enterprise potrebbe essere una soluzione? Secondo noi sì.

La sua principale attività è quella di creare un ponte tra i banchi dell’università e il mondo del lavoro con l’intento di farci immergere fin da subito in una realtà di tipo professionale dove si entra in contatto con potenziali clienti, si impara a lavorare come un vero e proprio team e acquisire soft e hard skills.

Non sono richieste particolari qualità, ma è fondamentale avere voglia di mettersi in gioco e di uscire dalla propria confort-zone per sperimentare cose nuove.

Ma cos’è una Junior Enterprise?

Il movimento delle Junior Enterprise nasce a Parigi nel 1967 per poi diffondersi a macchia d’olio su tutto il territorio internazionale, arrivando in Italia nel 1988. Si tratta di organizzazioni no-profit interamente gestite da studenti. La loro struttura è di tipo aziendale e offrono servizi di consulenza alle aziende di svariato tipo. Si interfacciano con altre realtà (enti, aziende, istituzioni) allo scopo di lavorare insieme su diversi tipi di progetti, spaziando nei diversi campi di competenza di ogni Junior Enterprise.

La ricetta è semplice: una dose massiccia di curiosità, un pizzico di intraprendenza e una smisurata voglia di imparare a fare sempre meglio, perché solo insieme possiamo crescere.

Nicoletta Apolito