da | Lug 28, 2023 | Senza categoria | 0 commenti

Settore vinicolo e Made in Italy

Il Made in Italy è da sempre sinonimo di qualità, eleganza ed artigianalità. Un settore che incarna a pieno questi valori è quello vinicolo, in quanto l’Italia vanta una tradizione millenaria nella produzione di vini pregiati. Tra le numerose regioni vinicole italiane, Verona si distingue per la sua importanza storica e la qualità dei suoi vini, in particolare nelle zone di Valpantena e Valpolicella.

La Valpantena, situata a nord-ovest di Verona, è una valle circondata da colline che offrono condizioni climatiche ideali per la coltivazione delle viti. Qui, le cantine producono vini che si distinguono per il loro carattere fruttato e fresco. I vitigni autoctoni come Corvina, Rondinella e Molinara vengono coltivati con cura e passione, dando vita a vini rossi eleganti come il Valpolicella Classico e il Valpolicella Ripasso.

La Valpolicella, invece, è un’area vitivinicola di fama mondiale situata ad est di Verona. Qui, le colline a terrazze ed i terreni creano un microclima unico, ideale per la coltivazione delle uve. I vini della Valpolicella sono ampiamente apprezzati per la loro complessità, struttura e capacità di invecchiamento. Tra i vini più celebri della zona vi sono l’Amarone della Valpolicella, un vino corposo ottenuto da uve appassite e il Recioto della Valpolicella, un vino dolce e ricco di aromi.

Le cantine di Valpantena e Valpolicella si distinguono per il loro impegno nella produzione di vini di alta qualità. Molte di esse sono a conduzione familiare e trasmettono, di generazione in generazione, l’arte e la passione per la viticoltura. Ogni fase del processo di produzione è curata nel minimo dettaglio, dall’attenta selezione delle uve alla fermentazione e all’invecchiamento in botti di legno o in bottiglie.

La contraffazione dei prodotti italiani (fake made in Italy)

Il made in Italy può essere una lama a doppio taglio? Il made in Italy risulta essere un simbolo d’eccellenza riconosciuto in tutto il mondo e in tutti i settori, ma capita che venga utilizzato a sproposito. Esistono molti casi in cui prodotti non conformi alle norme del marchio d’eccellenza italiana vengono venduti valorizzando il “fake” made in Italy. Come già sappiamo, il mercato legato a questa etichettatura è il punto forte del mercato italiano, è sempre più redditizio ed è simbolo di qualità italiana, ma deve rispettare caratteristiche ben definite dall’Istituto Tutela Produttori Italiani (ITPI). Con l’ingresso dei prodotti fake si potrebbe danneggiare la rappresentanza del “Made in Italy” e di conseguenza il mercato del nostro paese in maniera indiretta. Questi prodotti, inoltre, danneggiano direttamente i mercati locali, a vantaggio di quelli esteri, in quanto la produzione avviene interamente o in gran parte in altri paesi, soprattutto a causa dei costi decisamente minori di produzione. Nel settore vinicolo fortunatamente, la produzione è strettamente legata alla sua locazione, rendendo quindi più complicato creare prodotti competitor e legarli al suddetto marchio. Ciò gioca a nostro vantaggio, ma non bisogna sottovalutare i prodotti imitatori. Ormai è una consuetudine trovare, per un qualsiasi prodotto, uno analogo, proveniente da un paese a basso costo di manodopera con qualità e prezzo decisamente inferiori. Tutto ciò, ha sicuramente un forte impatto nei mercati nei quali il prezzo interpreta un fattore chiave, riuscendo in molti casi a conquistare la maggior parte dei clienti. Gli imitatori non sempre riescono a fidelizzare il cliente proprio a causa del loro punto forte ovvero la scarsa qualità, ma quest’ultima permette loro di adottare un prezzo competitivo. Lo stesso non si potrebbe dire, ad esempio, per quanto riguarda il mercato del lusso dove la situazione è decisamente diversa. In tal caso, il prezzo non essendo più un fattore d’acquisto decisivo slitta in secondo piano e quindi il vantaggio competitivo che un’impresa imitatrice potrebbe vantare, va a sparire.

Mosse di marketing per rilanciare il Made in Italy

Per promuovere e rafforzare l’immagine dei vini italiani, combattendo il rischio che i prodotti contraffatti rappresentano il brand “Made in Italy”, si può ricorrere agli strumenti forniti dal marketing. Fare marketing dei prodotti vinicoli, può infatti aiutare a creare un’identità distintiva per i vini italiani, enfatizzando i valori, la tradizione e la qualità che li contraddistinguono. I produttori italiani, attraverso una strategia di branding efficace, possono differenziarsi dai concorrenti stranieri e consolidare la reputazione del “Made in Italy” come sinonimo d‘eccellenza nel settore vinicolo.

Le leve di cui il marketing può servirsi, in particolare, sono tre: la comunicazione, il packaging e l’esperienza del prodotto.

La comunicazione e lo storytelling, in primis, rappresentano un grande aiuto per differenziare il proprio prodotto da quello della concorrenza, soprattutto se quest’ultima sfrutta la nomea italiana al fine di vendere prodotti di bassa qualità.

Tali strumenti permettono, inoltre, di creare un coinvolgimento emotivo che porta ad un rafforzamento del legame tra i consumatori e i vini italiani, trasmettendo l’autenticità e la passione che si celano dietro ogni bottiglia.

Il racconto di storie affascinanti sulle cantine, sui vigneti e sulle persone che si dedicano alla produzione del vino italiano possono esserne un esempio.

Anche l’aspetto visivo della bottiglia di vino, però, è un dettaglio che non si può trascurare, soprattutto se si considera quanto questo incida sulla percezione dei consumatori; ecco quindi che, attraverso il marketing, è possibile sviluppare packaging accattivanti e distintivi che riflettono l’eleganza e lo stile italiano. La bottiglia, con un design di qualità, può attirare l’attenzione sugli scaffali dei negozi e suggerire un prodotto di alta qualità.

L’ultima leva, infine, è quella della creazione di esperienze. In ambito vinicolo si traduce nel cosiddetto enoturismo: le aziende del settore, possono invitare i consumatori a scoprire le regioni vinicole e le proprie cantine, offrendo loro tour guidati e degustazioni, oppure organizzando eventi che evidenzino la storia di una certa cantina o di un determinato territorio. Esperienze di questo tipo offrono ai visitatori l’opportunità di scoprire il fascino delle terre vinicole e di assaporare i vini unici che ne derivano, consentono ai consumatori di immergersi nella cultura e nella tradizione locali. Pertanto, il legame che si crea con la località di produzione di un determinato vino, rappresenta una preziosa opportunità per i produttori locali per difendersi da chi copia i loro prodotti. In tal senso, i produttori che offrono un’esperienza inevitabilmente legata alla zona di produzione, vendono un prodotto con valore aggiunto a differenza di chi offre prodotti contraffatti. Si parla quindi di espressione più pura del made in Italy.

 

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